Commenti su Lettera aperta a chi si occupa di Autismo per mestiere di Solidea

Questa lettera mi ha colpita particolarmente sotto il profilo sia professionale(sono psicologa) che personale. Leggo tanta rabbia in queste parole che si scagliano,come troppo spesso mi capita di sentire e di leggere, verso la mia professione,capro espiatorio delle lacune teoriche e pratiche che caratterizzano un ambito come puo essere quello dei disturbi pervasivi dello sviluppo.
Il suo invito a colmare queste lacune,che lei definisce ignoranza pura , rappresenta la spinta motivazionale che ogni giorno accompagna il mio lavoro,che svolgo con determinazione e tanta umiltà. Mi dispiace che lei ,come molti altri genitori ,ci vedano come sciacalli che trovano in questo campo un pozzo di oro senza fine, che chiedono cifre da capogiro(magari lavorassimo a costo zero?!),che si muovono senza nè arte nè parte e se ne infischiano di studiare e praticare come si deve.Mi sento di dire che questo giudizio dai toni aspri sia frutto di una cattiva comunicazione e di un mancato sostegno alla genitorialità ,che creano un divario grandissimo dal momento della diagnosi a tutto l’iter interminabile che affrontate,spesso soli e senza risorse,e tutto questo in Italia è consuetudine. E’ grave lo stato delle cose e lo vivo sulla mia pelle,in modo davvero spiacevole,ogni giorno confrontandomi con i genitori con i quali mi rapporto.Il senso di impotenza mi tocca profondamente e le dico,a cuore aperto, che anche per chi come me vuole formarsi adeguatamente le difficoltà non mancano,anzi.Sarebbe lunga la lista dei corsi e corsicini che circolano,i costi elevati e i contenuti a cui non sempre è dato sapere fino a che punto siano utili.Ma non mi fermo di fronte alle difficoltà,e spero davvero di percorrere la strada giusta per poter al meglio lavorare con una patologia che non ho mai sentito di semplice gestione con 2 teorie e un po di pratichetta!